Osservando uno spettacolo di danza vi siete mai chiesti come i protagonisti riescano a compiere determinati gesti artistici, e come facciano ad avere una tale capacità di movimento?
Dietro ogni singolo passo ci sono ore ed ore di allenamento quotidiano. Forza ed elasticità muscolare, equilibrio, leggerezza, linearità e fluidità di movimento sono frutto di un’attività che ha inizio dall’infanzia per poter sviluppare determinate modifiche muscolo-scheletriche rispetto alla normale anatomia e fisiologia umana.
Di conseguenza nella danza sono frequenti infortuni e disturbi dolorosi dovuti ad un sovraccarico funzionale.
Il disturbo più frequente nelle ballerine è a carico della colonna vertebrale, e sopratutto a livello lombare. Le cause principali sono la posizione anti-fisiologica assunta durante l’esecuzione di alcuni passi di danza, la sollecitazione eccessiva dei muscoli paravertebrali, i contraccolpi dei salti. Inoltre l’impostazione sempre eretta della ballerina con conseguente irrigidimento del rachide cervicale è causa di cervicalgie e dorsalgie.
Al secondo posto troviamo sicuramente i traumi del piede. Le scarpette da punta usate nella danza classica possono essere causa di calli, duroni, vesciche e traumi alle unghie (unghie incarnite, ematoma subungueale con conseguente perdita dell’unghia). Inoltre l’alluce può andare incontro ad una deformazione (alluce valgo) dovuta ad uno stress eccessivo o ad una tecnica errata. Molte ballerine soffrono di fascite plantare, un’infiammazione dell’aponeurosi plantare che causa dolore sotto il calcagno o al centro della pianta del piede.
Molto frequenti sono i traumi distorsivi della caviglia e del ginocchio, con conseguenti lesioni capsulo-legamentose e meniscali, ed i traumi muscolari (contratture, stiramenti, strappi). Più rare invece le fratture da stress dovute sempre a carichi di lavoro eccessivi.
Infine, spesso le ballerine lamentano dolore all’anca soprattutto nell’esecuzione dei movimenti in en-dehors(extrarotazione), o quando tutto il peso del corpo è sostenuto su una gamba sola. In questi casi un esame diagnostico (radiografia o risonanza magnetica dell’articolazione coxo-femorale.